Le nanotecnologie applicate al restauro e conservazione dei beni culturali.
La Soluzione Heritage Preservation LAB – Nanotecnologia
Le nanotecnologie applicate in molti campi tecnico-scientifici sono frutto di una ricerca multidisciplinare, sviluppatasi a partire dagli anni Sessanta del Novecento, di interesse per la chimica, la fisica, la biologia molecolare e diversi ambiti dell’ingegneria.
Il termine nanotecnologia fu coniato dal professor Norio Tanaguchi nel 1974 per indicare la “separazione […] e deformazione di materiali atomo per atomo o molecola per molecola”.
Ricerca al restauro
L’applicazione della ricerca al restauro ha portato, negli ultimi venti anni, alla messa a punto di tecnologie per la produzione di materiali (soprattutto consolidanti e protettivi) nanometrici cioè costituiti da particelle che abbiano almeno una delle tre dimensioni spaziali nell’ordine del Nanometro (nm) = 1 millesimo di micron (μm) = 10-9 m.
I materiali
Tali materiali presentano caratteristiche che li rendono più facilmente disperdibili e veicolabili all’interno dei supporti litici o litoidi da consolidare e/o proteggere e dunque molto più efficaci.
Alcuni materiali, se composti di particelle inferiori al decimo di micron, mostrano talvolta oltre al miglioramento di alcune proprietà l’acquisizione di nuove ed è in questa direzione che la ricerca scientifica di Heritage Preservation Lab sta lavorando grazie ai laboratori di 4ward360.