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Tecnologia Innovativa firmata 4ward360

Soluzione H2Out

Annulla l’umidità di Risalita

Il degrado da umidità ascendente

nanotecnologia umidità di risalita capillare

Il degrado da umidità ascendente

L’umidità da risalita capillare è la conseguenza della capacità dei materiali costruttivi di assorbire l’acqua presente nel terreno, con la conseguente diffusione capillare verso l’alto e l’evaporazione superficiale.

All’interno di questo processo, il degrado è causato dai sali che si diffondono nei muri veicolati dall’acqua e che, in fase di evaporazione di quest’ultima, si cristallizzano aumentando di volume e creando notevoli pressioni interne, con conseguente distacco dell’intonaco o degrado della parte superficiale del materiale di cui è composto il muro.

Il degrado legato all’umidità da risalita capillare è piuttosto comune soprattutto negli immobili di vecchia concezione a causa dell’inadeguatezza o inesistenza di idonei sistemi di protezione delle componenti edilizie a contatto diretto con il terreno, sia verticali che orizzontali.

LA SOLUZIONE “H2Out” di 4WARD360

Umidità di Risalita Nanotecnologia

In passato si tentò di arginare il degrado causato dall’umidità ascendente intervenendo dal punto di vista edile, con l’introduzione di barriere fisiche o chimiche: tecniche invasive che compromettono in parte la statica e comunque l’integrità dal punto di vista storico ed artistico.

In anni più recenti, lo studio approfondito dei modelli elettrofisici che regolano anche la risalita dell’acqua nei capillari murari ha portato alla nascita di diversi sistemi in grado di contrastare il fenomeno dell’umidità ascendente: l’intuizione è stata quella di andare a provocare un’azione di “disturbo” sulle molecole dell’acqua.

4ward360 si affida all’ultima innovazione nel campo della deumidificazione muraria, proponendosi di risolvere la patologia edilizia per permettere un restauro definitivo dell’immobile storico.

La fisica dell’umidità ascendente

Le ricerche svolte scientificamente in ambito fisico nella micro-fluidodinamica hanno evidenziato che il movimento dell’acqua all’interno delle murature è sostanzialmente generato da debolissime forze attrattive di natura elettrostatica che le pareti dei capillari dei materiali silicei esercitano sulle molecole d’acqua.

A livello molecolare, infatti, la superficie di un qualsiasi materiale siliceo (come la maggior parte delle murature) è carica con un potenziale elettrostatico negativo. A contatto con questo potenziale, la molecola d’acqua si scinde formando silanoli (SiOH-) aderenti al silicio in superficie e ioni liberi H+. Tipicamente, questa ionizzazione della superficie genera una carica negativa sull’interfaccia solido-liquido. Dal punto di vista elettrico, la molecola dell’acqua, complessivamente neutra, può essere vista dal punto di vista elettrico come un dipolo elettrico, Il “polo positivo” della molecola dell’acqua, in un capillare di muratura, viene attratto dalla parete stessa e si crea uno strato d’acqua adsorbito aderente al silicio. Questo, a sua volta, attrae un secondo strato d’acqua, questa volta con legami più deboli (doppio strato di Helmotz, fine ‘800). La formulazione dei modelli di Helmotz è stata negli anni modificata e arricchita con modelli più complessi che prevedono sempre un orientamento ordinato e un’adesione dei dipoli all’interfaccia solido-liquido. Il momento meccanico conseguente a questo processo attrattivo è la causa della risalita dell’acqua nei capillari con altezze che variano secondo il diametro dei tubi capillari (legge di Jurin).

L’altezza della risalita dipende dunque sia dal tipo di materiale che dalla concentrazione dei sali che generano la differenza di potenziale elettrostatico e quindi la forza del momento sul dipolo elettrico.

H2Out e la soluzione 

L’acqua sale nei capillari per una forza di tipo elettrico presente in natura nel materiale e condizionata sia dal tipo di materiale che dalla concentrazione di sali. L’azione di disturbo alla risalita è data efficacemente da apparecchi di tipo elettrofisico.

Partendo da queste considerazioni, 4ward360 si affida ad apparecchi con tecnologia a multifrequenza. La multifrequenza è l’ultima evoluzione degli apparecchi di tipo elettrofisico perché, generando un treno di impulsi a diverse frequenze, permette di ottenere risultati eccellenti su tutte le strutture murarie a prescindere dalla geometria dei pori capillari, dalla concentrazione dei sali e dalla composizione della muratura stessa.

Gli apparecchi a multifrequenza 4ward360 sono apparati elettronici ad alta efficienza, affidabili, duraturi e con bassissimi livelli di consumo energetico. L’emissione elettromagnetica misurata a 50 cm di distanza non è superiore a 0,02 µT. Gli impulsi agiscono solo ed esclusivamente sulle molecole d’acqua presenti nel materiale edile, mentre non sono coinvolti nel processo altre sostanze né organismi viventi.

 

Quando applicare la tecnologia H2Out a multifrequenza 

La tecnologia a multifrequenza agisce sulla causa dell’umidità di risalita capillare, eliminandola definitivamente. Nei mesi successivi all’istallazione dell’apparecchio si esaurirà il processo di evaporazione naturale dell’umidità residua contenuta nei muri, sino al raggiungimento dell’equilibrio igroscopico.

Il processo di evaporazione naturale si stima normalmente tra i 18 ed i 36 mesi. È preferibile, ove possibile, prevedere la deumidificazione muraria sin dal progetto preliminare di ogni intervento di restauro o ristrutturazione, attivando gli apparecchi nelle primissime fasi di cantiere o prima ancora dell’apertura del cantiere stesso.

I tecnici dell’azienda affiancheranno i progettisti nella diagnostica, nella valutazione dei punti di installazione e del raggio d’azione degli apparecchi: ogni apparecchio è in grado di deumidificare superfici in pianta che vanno da pochi metri sino a circa 400 metri quadrati, con raggi di azione sferici di 6, 10, 12, 15 e 20 metri. La consulenza proseguirà con la posa in opera dell’impianto ed il monitoraggio della deumidificazione muraria con misurazioni al metodo a carburo di calcio e termografie, al fine di assicurare il risanamento completo e definitivo dell’immobile.

 

I benefici della soluzione dell’umidità ascendente con la tecnologia a  H2Out

– assenza di invasività: è un’opportunità quando si trattano edifici storici sottoposti a vincoli da parte della soprintendenza, per i quali non è minimamente pensabile intervenire con metodi di tipo edile sia per il senso stesso della conservazione del manufatto edilizio, ma anche per le condizioni di vulnerabilità a cui possono essere esposte le murature strutturali (caso del taglio meccanico), o per la scarsa compatibilità tra i composti iniettati per formare le barriere alla risalita e la natura dei materiali lapidei e delle malte (caso del taglio chimico).

– beneficio statico ed energetico dell’edificio: diverse sperimentazioni hanno dimostrato l’effetto negativo della presenza del contenuto umido all’interno delle murature in termini di riduzione delle prestazioni meccaniche dei materiali ed energetiche dell’involucro edilizio.

– soluzione del problema nel punto di contatto tra il manufatto edile e il terreno e non a qualche centimetro da terra, ove la membrana o la resina sono inserite. Soluzione dell’umidità ascendente che sarà definitiva anche in caso di strutture interrate.

– risparmio dei costi di manutenzione dell’immobile restaurato: risolvendo il problema dell’umidità ascendente si andrà ad esaurire il fenomeno della continua cristallizzazione dei sali con conseguente degrado della parte superficiale. In sostanza si potrà rifare l’intonaco in modo definitivo, senza dovere intervenire nuovamente dopo pochi anni.

– miglioramento del comfort interno dei locali: esaurire il ciclo continuo di evaporazione dell’acqua significa ridurre l’apporto di umidità negli ambienti, con il miglioramento della salubrità e del comfort interno agli spazi abitati, oltre che il miglioramento microclimatico utile in caso di presenza di opere d’arte all’interno dell’edificio. Non meno importante è la possibilità di applicare un cappotto esterno senza la conseguenza dell’aumento della formazione di muffe dovute all’apporto di acqua che evaporerebbe solo sul lato interno dalle pareti.

CONCLUSIONI

Conclusioni

L’umidità da risalita capillare costituisce una delle patologie più gravi e più frequenti negli interventi di restauro su immobili e strutture di qualsiasi epoca. Sottovalutare il problema in fase di progetto, o non affrontarlo correttamente in fase esecutiva, equivale ad esporre a rischio di degrado accelerato l’intero restauro una volta ultimato, con uno spreco delle risorse impegnate per la realizzazione del restauro stesso. La tecnologia 4ward360 sarà l’alleata di tutto il processo di restauro del manufatto edilizio.

 Con la multifrequenza e con i nanomateriali, 4ward360 dona un futuro alla storia.

 H2Out e la soluzione all’umidità ascendente

con la tecnologia a multifrequenza