Intervento unico di archeoantropologia su reperti ossei necropoli
Per la prima volta al mondo sarà illustrato durante un convegno nazionale un intervento unico di archeoantropologia con i nano materiali su una necropoli di 280 anni fa e su degli scavi archeologici del I secolo D.C che si trovano nel casertano.
L’evento sarà presentato alla Biblioteca Casanatense a Roma il 16 Ottobre al convegno nazionale su “Nanotecnologia Scienza e Conservazione – Beni Culturali ed innovazione Tecnologica – Il ruolo della Nanotecnologia”.
Dopo i saluti di Lucia Marchi, Direttore della Biblioteca Casanatense, interverrà il direttore del Dipartimento di nanotecnologie di “4ward360” Sabrina Zuccalà, su “Sviluppo delle nanotecnologie in funzione dei beni culturali”.
Il Dipartimento di “4ward360”, che ha organizzato l’evento, è leader mondiale per lo studio e l’applicazione dei nano materiali ed ha eseguito diversi interventi per la conservazione dei Beni culturali, tra gli altri uno su “L’esercito di terracotta” in Cina”, e delle applicazioni importanti in Vaticano, sul relitto navale di Marausa e sulla statua di S.Oronzo a Lecce.
Per dare maggiori risposte alle richieste che vengono dal mondo dei Beni Culturali e Restauro Conservativo, il dipartimento di 4ward360”, ha creato una nuova realtà: Heritage Preservation Lab che si occupa esclusivamente della protezione, conservazione e Restauro dei beni culturali, in sinergia con i restauratori e gli operatori del settore italiani.
All’evento, moderato da Gianni Lattanzio Segretario generale “Ambientevivo”, Zuccalà ha voluto fortemente invitare il premier Giuseppe Conte, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e Turismo Dario Franceschini e il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Nunzia Catalfo. Zuccalà è difatti convinta “che sia necessaria la collaborazione tra ricerca e istituzioni su questi temi per creare, in un prossimo futuro, ampi spazi di inserimento lavorativo in una terra con alta vocazione turistica e soprattutto con un ampio patrimonio monumentale da preservare come l’Italia”.
Obiettivo dell’incontro “è anche illustrare l’evoluzione della ricerca sulle nanotecnologie e le loro applicazioni per la conservazione e la tutela dei Beni Culturali. Si indagheranno anche le molteplici applicazioni dei nano materiali e le loro positive caratteristiche perché rispettosi dell’ambiente, flessibili e utilizzabili su tutte le superfici, non intaccandole e riuscendo ad andare a fondo e fornendo risultati di lunga durata”.
Durante il convegno Antonio Della Valle discuterà di “Scienza, Nanotecnologia ed antropologia” concentrando il suo discorso proprio sul primo intervento al mondo con le nanotecnologie su dei reperti ossei provenienti scavi archeologici. Valeria Li Vigni, Soprintendente del Mare della Regione Sicilia, parlerà della conservazione del patrimonio recuperato in mare grazie alle nuove tecnologie e degli sbocchi lavorativi futuri grazie allo sviluppo dei nanomateriali; Roberto La Rocca, archeologo navale della Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, incentrerà il focus del suo intervento sulla “Stabilizzazione del patrimonio archeologico subacqueo”; Giovanni Taormina del “Gruppo Arte1” spiegherà l’utilità delle nanotecnologie intervenendo su “Scienza e nanotecnologia applicata ai reperti subacquei”; il restauratore Franco Fazzio affronterà l’argomento “Conservazione dei beni culturali attraverso la nanotecnologia” e la ricercatrice Alessandra Morelli spiegherà lo “Studio e formazione per l’applicazione dei nanomateriali in ambito dei Beni Culturali”.