Relitto Marausa, Museo Baglio Anselmi
Trattamento Nanotecnologico – Martedì 11 Giugno 2018
Martedi 12 giugno alle 11, al Museo archeologico Baglio Anselmi (lungomare Boeo) di Marsala, ha avuto luogo la prima applicazione di Nanoparticelle per la conservazione dei beni culturali in italia e nel mondo – In Conferenza Stampa l’amministratore Dott.ssa Sabrina Zuccalà di 4Ward360, ha dichiarato che il risultato ottenuto sul relitto navale risalente al terzo secolo dopo Cristo recuperato nel 2000 a Marausa è davvero strepitoso.
Il relitto è stato trattato con le nanotecnologie applicate al legno formulate appositamente da 4ward360 per lo studio scientifico e per la conservazione.
“L’intervento eseguito – ha spiegato l’assessore ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa – sarà nella fase di montaggio della nave già restaurata. Le campagne di scavo sono iniziate nel 2000 e sulle assi in legno già trattate che si trovano a Marsala nel Museo archeologico Baglio Anselmi, ho proposto all’amministratore della 4Ward360, Dott.ssa Sabrina Zuccalà, di fare alcuni test di applicazione. Le nanotecnologie – ha concluso l’assessore Sebastiano Tusa – sono funzionali alla conservazione dei reperti preservandoli dal calore, dall’umidità e da eventuali batteri”.
“E’ un trattamento – ha dichiarato Franco Fazzio, storico dell’arte e restauratore – che prevede l’aspetto reattivo del legno bagnato su un materiale atto già a garantire di per sé un adeguamento alle esigenze comportamentali della fibra lignea. In questo caso è necessario che il legno bagnato del relitto venga trattato con prodotti specifici, requisiti necessari per garantirne la lunga durata. E’ un passo importantissimo ed unico del suo genere- ha aggiunto il professore per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico.” “Sono davvero molto felice – ha dichiarato Sabrina Zuccalà, amministratore della 4Ward360 – che la mia azienda sia la prima in Italia e in questo caso, vista l’unicità del relitto, la prima volta al mondo a intervenire su un relitto storico così antico e pregiato”.
Inoltre il Martedì 26 giugno, presso la Sezione di Scienze Radiologiche del Di.Bi.Med dell’Università di Palermo, sono stati eseguiti con la TCMS (Tomografia Computerizzata Multistrato), esami su reperti lignei, provenienti dal museo del Mare di Marsala, di una nave romana del IV secolo a.c. e di una nave punica del III secolo a.c.
Presente l’Assessore ai Beni Culturali della Regione Siciliana, Sebastiano Tusa(‘’È la prima volta in Italia che viene effettuata una investigazione scientifica così approfondita su reperti lignei di navi rimaste per secoli nei fondali marini, che viene eseguita per poi giungere ad una ipotesi di restauro conservativo con le nanotecnologie’’),e l’architetto Enrico Lercara della soprintendenza del Mare.
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